Meglio allora sarebbe avere una mente perfettamente plastica: si adatta al nuovo quanto l’elastica ma non ritorna spontaneamente al precedente stato se scaricata. Certamente occorre del tempo perché il cambiamento sia definitivo, perché ogni parte della mente si sia adattata, e questo può essere uno svantaggio. In questo caso è la distensione a dare i migliori risultati e, particolare non trascurabile, gli stati precedenti restano tracciati.
Sicuramente tra le due tipologie io ho una mente del secondo tipo. Al cambiamento io rispondo con una certa inerzia iniziale che col tempo viene mitigata dalla riflessione e dalla presa di coscienza. Giunto al nuovo stato ritrovo un equilibrio stabile e difficilmente penso di tornare indietro. Comunque mai baratterei questa tendenza per una maggiore elasticità.