Monthly Archives: March 2008

Assenza

Non mi capita molto spesso di rimanere in silenzio per una settimana. Però quando gli impegni sono tanti e pressanti o la primavera si fa sentire, uno strappo alla routine si può fare. Recupereremo questa settimana.

Per il lunedì stiamo su qualcosa di un argomento frivolo: the state of the house. Buona parte dei lavori si sta completando: rimesse a nuovo le finestre, già tinteggiata una camera ed alcuni soffitti, approntato l’impianto elettrico delle nuove prese. Anche l’arredamento sta prendendo corpo: le applique hanno un negozio di riferimento e due soluzioni valide, la cucina sembra ormai certo sarà Ikea, le maniglie delle porte sono solo da comprare, così come il tavolo da pranzo. In settimana spero anche di decidere il divano: siamo incerti tra uno Chateau D’Ax piuttosto particolare ed uno più semplice, ma sfoderabile e meno caro.

Eppure il bello deve ancora venire: la nuova parola d’ordine è spaccacucina. Ormai è deciso che si rifarà il pavimento e la piastrellatura di questo locale. E non vi dico il lavoro di martello e scalpello che ci attende: sotto alle piastrelle si nasconde uno strato di solido cemento di circa 1 cm! Intanto ho già valutato una soluzione per il pavimento, differente dalle classiche piastrelle: listoni o in laminato o, forse meglio, in pvc. Toccati con mano fanno davvero un’ottima impressione.

Se a questo aggiungiamo una modifica sostanziale ma delicata alle porte interne, possiamo certamente dire che l’epopea continua.

11° Comandamento

Onora ogni anniversario come se fosse il primo.

E con semplicità, tranquillo e solare come l’anno trascorso, anche questo 11° anniversario di fidanzamento è passato. Il regalo era già stato, manco a dirlo, il weekend trascorso in Franciacorta; avendo già fatto il pieno di coccole, forse oggi siamo stati un po’ avari da questo punto di vista. L’immancabile cenetta ci ha portati alla Trattoria Il Macellaio ad Oropa, per una scorpacciata di polenta concia.

E’ stato molto piacevole trascorrere questo particolare pomeriggio in alcuni negozi di divani. Arredare insieme una casa è il regalo migliore che potessi desiderare. Non vorrei sembrare scontato, ma guardare questa ragazza, ormai donna, accende in me sempre qualcosa di inspiegabile. La amo sempre moltissimo.

In una vita peina di normalità, sei il mio imprevisto migliore.

Catalogo

Il buon Folletto è da qualche mese che sta inserendo i dischi che possiede su un sito apposito. Siccome io posseggo pochi dischi ma molti libri, ho cercato più volte un sito simile che permettesse di inserire e condividere la propria biblioteca.
Finalmente con l’aiuto di Booksblog ho trovato questo sito: Anobii.com. Da questa sera dunque inizia l’operazione di catalogazione dei miei possedimenti letterari: potrò tenere traccia di quali libri ho comprato, di quando li ho letti, aggiungere un badge al blog con la libreria, creare delle wishlist, evidenziare le opere d un artista che mi mancano e molto altro, che andrò a scoprire.

E’ comunque un lavoro che avrei dovuto fare prima del trasloco. Ed è meglio inziare perchè 6.5 m di libri non sono pochi: ho fatto il conto che riempirò i 2/3 della libreria Billy (made in IKEA) appena acquistata.

2008: ultimo viaggio

E’ tempo di lutti importanti per il mondo delle mie passioni. Dopo la scomparsa di Gygax oggi scopro che un grande della fantascienza è morto poche ore fa, Arthur C. Clarke.
Uno dei più famosi scrittori del genere, autore del libro che ha ispirato l’omonimo film 2001: Odissea nello spazio, prolifico fino all’ultimo. Personalmente ho letto poco della sua produzione, soltanto un libro scritto a quattro mani con uno dei miei autori preferiti; mi chiedo ora cosa ne sarà di questo ciclo, se l’ultima opera sarà completata e dedicata alla sua memoria.

Speriamo che la sua opera resti d’ispirazione per la futura generazione di scrittori di fantascienza. L’ottimismo nei confronti del progresso positivo, della capacità umana di sorpassare i limiti della conoscenza, è un valore che non va perduto, ma mantenuto e ravvivato.
E siccome pare che la sua morte abbia risvolti temporali particolari (quando ci arriva la notizia è la sera del 18 marzo, mentre la morte è datata 19 marzo), ricordiamolo con la frase di uno dei suoi personaggi, uno dei più inquietanti: Ho vinto ancora io, ovviamente (HAL 9000).

Report ep.2

Oh, finalmente qualcuno lo dice anche in tv: l’economia basata sul PIL non è l’unico modello di sviluppo ne tanto meno il migliore per l’ambiente e l’uomo.
E’ incomprensibile che si continui a ragionarci sopra e a fare previsioni sulla sua base. Produrre, crescere, produrre. Sarà mica un buon concetto?! E da questo punto si aprono scenari interassantissimi che lasciano spazio a modelli basati sull’efficienza, che come è noto è più facile da ottenere in contesti piccoli.

Occorre però buona volontà e impegno della gente a cambiare leggermente stile di vita, rinunciando a qualche agio. Scopro solo oggi dell’esistenza del Mobility Manager, che per decreto ministeriale dvovrebbe essere presente in ogni città e studiare soluzioni, anche per singole aziende, per limitare gli spostamento di auto. Dubito fortemente che a Biella ci sia. Io per primo mi metto nella lista dei cattivi: potrei fare car sharing con un collega che abita vicino a me, però non lo faccio. E oltre all’inquinamento prodotto pensate a quanto carburante, quindi denaro, risparmieremmo!

A me è sempre sembrato chiaro:  la microdiffusione dei congegni è la chiave per un sistema flessibile ed efficiente. La rete di reti, che non è altro che un ricalcare lo schema sperimentato dalla natura con il sistema nervoso. La produzione diffusa di energia si potrebbe fare nel giro di un anno, perchè c’è la necessaria tecnologia. Purtroppo in questo contesto, sembra sempre che la sperimentazione duri un tempo eterno, mentre invenzioni e prodotti potenzialmente dannosi vengono immessi sul mercato senza alcun ritegno. Per questo io auspico sempre un potere centrale forte che sia sensibile a questi argomenti: dal basso va bene e dà soddisfazione, ma solo dall’alto si ha la sicurezza di un progetto stabile, duraturo e generalizzato.

Il settore energia è così vergine e così ampio che sarebbe un peccato capitale non cercare di entrarvi. Con le potenzialità della Roj potremmo fare ottime cose. Speriamo in un futuro luminoso.

Kara tour

Dopo un week end come quello passato, il mondo non può che sorriderti. E allora perché non condividere le mie impressioni e dare qualche consiglio nel caso qualcuno cerchi spunti per una gita fuori porta.

Brescia, Museo di Santa Giulia, America
Le mostre curate da Linea d’ombra si distinguono sempre per la perfetta organizzazione, per la scelta e la disposizione delle opere all’interno di un percorso tematico. Come dice il nome, il tema di questo evento è l’arte americana, specificatamente la pittura sviluppatasi nel XIX secolo.
Personalmente mi è piaciuta molto la prima parte di mostra, dove sono esposti i quadri dei grandi paesaggisti che giravano per le inesplorate terre statunitensi alla ricerca degli scorci più suggestivi, maggiormente ricchi di wilderness. Ci sono opere veramente grandiose, non solo per le dimensioni. Splendida la sala dedicata alle cascate del Niagara. Questo tipo di rappresentazione pittorica mi piace molto perché diretta: ciò che vedi è ciò che è; puoi subito dire mi piace/non mi piace.
Subito dopo si entra in un percorso misto fatto di quadri e video installazioni che illustrano il contesto storico dell’epoca: guerra civile, il mito della frontiera e del West, la questione dei nativi, Buffalo Bill. Video ottimamente realizzati, forse un pelino troppo lunghi; mi ha dato l’idea che spezzassero troppo il ritmo della mostra. Le opere di questa zona inoltre erano molto particolari: scene di battaglia o di vita indiana rese con colori molto vividi, dettagli marcati, quasi fotografici. Non proprio il mio stile.
L’ultima parte, a cui abbiamo dedicato meno attenzione, è dedicata alla ritrattistica, tipo di rappresentazione che difficilmente attrae il non specialista: occorrerebbe entrare nel dettaglio tecnico realizzativo delle opere.
In definitiva penso valga la pena andare a vederla. E se non siete mai stati in questo complesso museale oltre alla mostra potrete visitare un cospicuo numero di sale che spaziano dai tempi romani a secoli più recenti.

Locanda Al Dossello, Provaglio d’Iseo
Il pezzo forte di questo week end romantico. Se guardate il sito le immagini parlano per me. L’aggettivo che meglio definisce questa dimora storica è incantevole: il panorama, la quiete, il servizio, i dettagli d’arredo, ogni cosa la giusta atmosfera. Paola è rimasta entusiasta della camera, e dire che non era neppure una di quelle con il baldacchino. Curiosando ho anche scoperto che la torretta dell’edificio nasconde una saletta privata dedicata a cenette intime, con musica soffusa, chase longue, candele, comode poltrone per degustare un vino. Sabato sera ne ha approfittato un’altra coppietta, beati loro; chissà dopo che follie a letto!
E vogliamo non parlare della colazione? Abbondante e servita in camera, senza alcun sovrapprezzo. Riteniamo che i gestori preferiscano così, almeno possono preparare tutti i tavoli del ristorante per il pranzo della domenica.
Sono questi i posti in cui mi piace alloggiare: discreti e di pregio, dove tanta attenzione è posta alla soddisfazione del gusto del cliente. E’ ovviamente più adatto a coppiette di innamorati che a famiglie: un ciulodromo di lusso.
E questa volta, dato il risultato che ha superato le aspettative, non posso che dire: adoro i piani ben riusciti!

Vroooom!

Ci siamo, è ripartito il campionato di F1. E quest’anno mi sento molto ben disposto: sono tornate parte di quelle positive vibrazioni che sentivo quando correva il grande Michael. Manco a dirlo, le mie attenzioni sono concentrate su Lewis Hamilton: sicuramente è un cavallo di razza, speriamo sia anche vincente.

Non preventivo però di guardare questo primo GP d’Australia. Siccome sarò sul Lago d’Iseo con Paola per un cultural-romantic week-end, dovessi svegliarmi all’alba non sarebbe certo per quel motivo.

Rifiutilandia

E’ reiniziato Report. Se riesco vorrei dire la mia dopo la visione di ogni puntata. Così, partendo dalla prima, prendo appunti mentre guardo (rigorosamente in streaming) l’inchiesta, per non perdere le idee valide.

Problema coltivazioni inquinate in Campania. Se ci pensate, quegli ortaggi arrivano anche sulle nostre tavole: non c’è da stare molto tranquilli. Questo, più che il caro prezzi, è un ottimo motivo per seguire la politica del comparare a Km0: più la coltivazione o l’allevamento è a me vicino e maggiore può essere il controllo che posso avere sulla sua qualità. Gli orti di una volta davano solo buoni frutti.

Guardando certe immagini mi viene da pensare che l’uomo non abbia rispetto per se stesso, per la propria salute. Come si può attingere per irrigare ad un corso d’acqua sulle cui sponde sono visibili cumuli di rifiuti e la cui acqua ha un colore non naturale. Dovrebbe bastare il buon senso. Purtroppo accade. E penso che dare la colpa alla pressione commerciale dell’economia moderna sia riduttivo e semplicistico.

E, se pur non sapendolo, le stesse problematiche ci fossero anche nelle zone vicino a dove abito io? Possibile che solo a Napoli abbiano problemi di tale portata?

Read and Write

Quando devo scrivere un post, solitamente, le idee non mi mancano. Capita anzi di averne pure troppe e doversi limitare per necessità di spazio e usufruizione. Gli spunti possono venire dai posti più disparati, dalle news al pettegolezzo, da altri blog al lavoro, da riflessioni momentanee ad appunti vecchi di mesi (caso sempre complesso, perchè devo decifrare i miei troppo sintetici appunti e perchè potrei aver cambiato idea). Tuttavia c’è sempre un comune denominatore che lega i miei scritti: lo scrivere come esercizio di stile.

Prendete le poche righe testè lette (o scritte se vi mettete dalla mia parte). Sicuramente si vuole esprimere un concetto, c’è del contenuto. Eppure la costruzione sintattica è arricchita quel tanto che basta per trasmettere uno stile direi farinoso al lettore. Avrei potuto essere molto più secco, sintetico, spigoloso; ma l’argomento non richiedeva quel tipo di scrittura.

Ciò che sto cercando di dire è che sono sempre ossessionato dalla forma, dalla ricerca del modo migliore per trasporre in parole un concetto. E lo trovo strano, perchè nei miei pensieri è il concetto, la sostanza che conta. Invece, seduto davanti al foglio bianco, inizio a farmi prendere dal demone ciceroniano della sintassi prolissa con la conseguenza che le mie belle e semplici elucubrazioni si trasformano, divengono meno chiare, a volte persino a me che fatico a ricordarle mentre le scrivo.

Ma forse la risposta alla mia implicita domanda è semplice: io non scrivo bene, sono soltanto lezioso.

Tempo

Il tempo è sempre stato un ottimo alleato, finora. Rimanendo sempre ottimisti, avendo la giusta pazienza nell’attesa ogni cosa si è sempre risolta per il meglio e, spesso, al momento opportuno. Questo però, me ne accorgo solo ora, è solo una faccia della medaglia: il lato oscuro è che con il tempo ogni cosa viene stemperata, si dilavano le emozioni, restano gli scheletri delle consuetudini.

Farsi trasportare dalla inesorabile corrente porta dunque verso il grigiore, inteso come neutralità, scarico di aspetti positivi e negativi per l’effetto delle due facce del tempo. Cavalcare il flusso, viverlo sempre al limite, come non ci fosse un altro istante, quella sarebbe la strada; ma in questo modo ci si consumerebbe come una candela sempre accesa, bruciando le energie troppo in fretta, dopo di che si cadrebbe in completa balia del tempo, senza la minima forza di resistervi.