Monthly Archives: April 2008

Religio

Sul blog Viverestphilosophari è nato un interessante scambio di opinioni tra me ed un’altra lettrice, vertenza la religione ed il modo di vederla. Qui vorrei riportare un pensiero che mi è sovvenuto qualche giorno fa parlando con Paola.

Pur essendo da anni un ateo convinto, sorretto da solide teorie scientifiche, dal breve periodo di frequentazione della cerchia cattolica qualcosa mi è rimasto. Parte del mio modo di vedere può essere ricondotto a ciò che ho compreso all’epoca circa la religione: assolutismo ed ortodossia. Perchè se Dio è, allora non vi può essere spazio per nessuna interpretazione delle sue parole; ogni deviazione va considerata eresia pura.

Paola mi fa tuttavia notare che questa mia visione della religione non è corretta, nel senso che non è quella propugnata dal clero cattolico, ne probabilmente da nessun altro clero. Allora fortunatamente (non so se per me o per i credenti) che ho deciso di non sposare questa causa.

Report n.5

Il sistema farmaceutico americano è veramente assurdo, o forse è soltanto lo specchio della nostra società. Da un lato, giustamente, lo stato si arroga il diritto di sviluppare i farmaci contro le grandi malattie, dall’altro si lascia campo libero alle società farmaceutiche su tutti i farmaci di contorno. Il problema, come sempre quando parliamo di società per azioni, è che l’obbiettivo primario diventa fare soldi; dalle alte sfere non arrivano quelle direttive al rispetto dello scopo primario, in questo caso la salute del paziente.

E quando si è così in balia dei grandi produttori, come accade in ogni altro ambito, il consumatore-paziente è spinto ha comprare cose-farmaci di cui non ha realmente bisogno. Ci sono miriadi di studi che parlano della tendenza attuale di creare malattie dove prima non c’erano. Io sono sempre stato contro questa tendenza: per me cose come obesità o depressione non sono malattie e non considero tali questi cosiddetti malati. Semplicemente sono persone che non tengono alla propria salute mentale o fisica, degli auto-malati se mi passate il termine.

Per quel poco che ne so in Italia sotto certi aspetti siamo ancora tutelati. Specie perchè i farmaci si devono prendere in farmacia spesso sotto presentazione di ricetta. La mania del farmaco sempre e comunque è ancora contenuta. Per una volta è meglio essere "arretrati".

Palle che girano

Mitica serata ieri al torneo aziendale di bowling. Prima volta che calcavo le piste birillate e ho subito dato spettacolo. Il Turbine d’Ebano (il cui status regale era sottolineato da una maglietta con su scritto King) ha imposto la propria legge agli avversari con una serie di strike (diciamo alcuni di gran culo) che ha scavato un solco nel punteggio. Euforia a mille, purtroppo azzerata quando l’ultimo lancio mi ha fatto perdere la sfida con il diretto avversario. Alla fine mi sono classificato 9° con il punteggio di 411 pts, somma di tre partite.

Vista la positiva esperienza e la relativa facilità con cui si impara il gioco, penso tornerò presto sul parquet per far provare anche Paola. Ad ogni modo devo ringraziare il Gran Maestro Gremmo che ha assistito a parte della partita ed ha dispensato consigli di grande utilità (anche alla ragazza che era nel mio team…ahi ahi ahi Luca, occhio lungo!).

E ora chi ha il coraggio di sfidare The Bowling King?

Mind

Con gli anni ognuno di noi cambia, modifica le proprie idee ed il proprio modo di ragionare. Per quanto il fatto sia più evidente nella pubertà ed a cavallo della maturità, io sento forte l’avvenuta pressione di questo processo negli ultimi anni.

Autonomamente avevo intuito che una deriva troppo razionale era in atto nei miei processi mentali, ma solo ora ne comprendo appieno la portata. Da una serie di documentari del Discovery channel evinco che sono diventato schiavo dell’emisfero sinistro del cervello, per intenderci quello che governa i centri del linguaggio ed i processi logici. La mia già scarsa creatività è sempre più incanalata dalla ferrea logica. Sintomo evidente è stato il passare dalla poesia alla prosa: se prima riuscivo ad farmi guidare dalle emozioni, specialmente amorose, nella composizione di rime, ora ogni verso diventa uno sforzo immane, poco ispirato e povero di contenuti se non stilistici. Probabilmente anche il rinato amore per la filosofia si può collocare in quest’ottica: la regina delle discipline del pensiero logico esige una mente flessibile ma sotto controllo.

Pare comunque che siano poche le persone al mondo che riescono a liberare le potenzialità nascosto nell’emisfero destro, che agisce secondo schemi più istintivi, primordiali ed è la sede ideale per talenti musicali, figurativi, matematici, dell’armonia e degli schemi per dirla con due parole. Costoro vengono definiti geni subnormali. Liberare in ognuno queste potenzialità sarà l’ennesima sfida all’evoluzione ed un piccolo paradosso: l’emisfero sinistro che studia come liberare il proprio contraltare e così farsi prevaricare, anche se a comando.

Report n.4

Il rapporto FAO sul cibo è abbastanza impietoso verso gli occidentali.
Tuttavia io non mi sento in colpa nel seguire una normale dieta mediterranea. Non voglio rinunciare a questo regime alimentare che non a caso è ritenuto il più equilibrato del mondo. La colpa dell’inquinamento dipendente dalla produzione alimentare non deve ricadere sul consumatore ma sul sistema che produttivo, distributivo e pubblicitario.

Allora, come suggerito dal reportage, posso cercare di scegliere solo verdure di stagione, che quindi pesano meno alla voce trasporto. E’ anche un buon modo per dettare legge al sistema che mi abbindola con le fragole a gennaio (!!). Se riuscirò a trovare coltivatori diretti che vendano la loro merce di sicuro ne approfitterò: per il portafoglio, mio e loro.

Il biologico ci è stato propinato come la grande scoperta naturale: è semplicemente il mettere in pratica in modo efficiente ciò che l’uomo ha imparato nei millenni. E’ l’agricoltura chimica, grottescamente detta tradizionale, ad essere sbagliata. Così come è sbagliato il sistema di vendita abbinato a quest’ultima: da che mondo è mondo il cibo si compra al mercato, direttamente dal produttore o da un suo intermediario diretto.

Mi intrippa parecchio questa idea dei GAS, gruppi d’acquisto solidale. Non mi dispiacerebbe farne parte o attivarne uno: potrei proporre la cosa ai colleghi che sono sensibili su questi temi. Occorrerebbe soltanto capire se in zona biella ci sono aziende agricole ed allevatori disposti a vendere direttamente ad un gruppo di consumatori. Per questo però ho un paio di contatti negli enti giusti.

Ottimismo

Pur non avendo esercitato il mio diritto di voto, devo ammettere che sono piuttosto soddisfatto del risultato elettorale. Specie ora dopo aver sentito le prime dichiarazioni: cresce in me un moto di estremo ottimismo, basato più sull’idealità che sulla realtà dei fatti.

Mi stuzzica non poco l’idea di Veltroni di fare un governo ombra. Per come la intendo io sarebbe un’innovazione politica estrema e redditizia. Nella mia utopia c’è un’opposizione che crea un suo staff di governo che discute gli stessi temi impostati dal vero governo. Ogni ministro con portafoglio avrebbe dunque un referente unico dell’altro schieramento con cui confrontarsi ed accordarsi. Parla solo chi ha il diritto ed il dovere di farlo; tutti gli altri dovrebbero stare zitti, perchè la loro sede di espressione sarebbe l’interno della rispettiva coalizione o consiglio dei ministri.

Sono abbastanza certo non andrà proprio così. Il governo ombra sarà sormontato dalla smania di parola dei singoli deputati. Però stasera mi va di pensare che se fosse possibile sarebbe davvero un grande passo avanti verso un futuro roseo.

Love is…


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Storia

Post a raffica questa sera. Questo secondo è giusto una piccola riflessione.
A dispetto della globalizzazione dell’economia, degli usi e della cultura nel vecchio continente abbiamo ancora la tendenza ad essere europocentrici. ci confrontiamo con tutti i paesi del mondo ma del loro retroterra storico e culturale non sappiamo nulla. E’ una gravissima mancanza nella nostra educazione a cui mi pare nessuno cerchi di porre rimedio.

La Cina ci è stata superiore per un paio di millenni eppure è oscura ai più. Mettiamo più ore di storia nelle nostre scuole così da poter approfondire questi argomenti: ne guadagneremmo tutti.

Campagna elettorale

Bah, mi sta schifando parecchio quest’ultimo scampolo di campagna elettorale. Non so proprio chi votare. A ben guardare dicono tutti cose giuste, ma sono sempre le stesse tiritere. Berlusconi ormai mi ha stufato: ha perso lo smalto dei primissimi tempi e si limita a dar contro agli altri. Veltroni è quasi una new entry, parla bene senza troppa enfasi, ma non mi convince fino in fondo. Gli altri nemmeno li considero: per i perdenti sicuri non si vota.

Potrei decidere di non andare a votare: salvo illuminazione mistica nella notte di sabato, so che mi rammaricherei per qualsiasi segno dovessi fare sulle schede. Scegliere senza essere del tutto convinto è la cosa che meno mi piace fare. Forse solo la Lega Nord mi alletta un pelo di più, ma resta sempre nell’orbita di Berlusconi e questo mi frena.

E’ un periodo strano, in cui vorrei tanto vivere in un altra società, magari in un altro stato od in un altro tempo.

D&D

Si dice che votare sia un Diritto ed un Dovere. Lo cita anche la Costituzione: art. 48.
Personalmente non sono così d’accordo ne con l’accezione comune ne con la Costituzione italiana, almeno sulla parte inerente al Dovere.

Sul Diritto non ho obiezioni: lo Stato concede ai suoi cittadini la possibilità di esprimere il loro parere eleggendo i rappresentanti del Parlamento. L’art. 2 spiega abbastanza bene questo concetto. In questo sono pienamente libero di non andare a votare perchè non mi sento rappresentato.

Sul Dovere invece penso si faccia confusione. L’espressione del voto è un dovere morale, il voler attivamente partecipare alla vita decisionale dello Stato. Si specifica infatti che non vi sono pene per chi decida per l’astensione, cosa che non sarebbe applicabile nel caso di un vero dovere giuridico. I doveri morali però portano con sè sempre un sacco di problemi: io cittadino faccio il mio onesto dovere, vado a votare e poi non ottengo un feedback positivo dallo Stato. E allora dove sta l’equità? Io mi metto d’impegno e voi fate i fannulloni? Oppure, altro risvolto, io decido che moralmente me ne infischio, ma a giochi finiti mi lamento di chi mi governa. Tiro il sasso e ritraggo la mano, per dirla con una metafora.

Capite che i doveri morali, o sociali che dir si voglia, non possono da soli garantire il corretto funzionamento di un meccanismo complesso come la democrazia rappresentativa. Ci vorrebbe un obbligo di legge al voto (tanto in fondo è uno sforzo minimo mettere una croce su un simbolo) accoppiato con un eguale obbligo legale delle istituzioni nei confronti dei cittadini. La morale positiva funziona solo in teoria, con soggetti maturi e raziocinanti votati al benessere della comunità. Per come è fatto l’uomo di oggi è meglio una morale repressiva.